Si cambia vaso alla fucsia per dare alla pianta maggiore spazio alle radici, il nuovo vaso dovrà essere di poco più grande del precedente, altrimenti la pianta si darà da fare a produrre radici e si dimenticherà anche se non del tutto di fare rami e foglie. E' la buona occassione per rinnovare anche il terriccio, quello vecchio ormai è molto povero di sali minerali e di sostanze organiche, mentre si è arricchito di calcare che lo ha reso pressato e di colore biancastro. Il calcare lo ha accumulato nel corso di tante annaffiature con acqua potabile che è ricca di calcio. Questo calcio utile in piccole dosi diventa nocivo quando è troppo, blocca l'assimilazione del ferro la pianta diventa clorotica assumendo quel caratteristico aspetto pallido.
La preparazione del substrato è molto importante vanno miscelate 1/4 di torba, 1/4 di terra da giardino e 1/4 di terra di erica.
Ecco come si effettuail rinvaso: per togliere la pianta senza far danni dal vecchio contenitore ponete una mano sulla superficie del terriccio e, tenendo il fusto tra il dito indice e medio, rovesciate il vaso. Se non esce subito il pane di terra, battetelo non troppo forte contro qualcosa si rigido, l'intera massa si staccherà dal fondo del vaso. Se si sono formate delle radicine simili a capelli potete tagliarle via con le cesoie.La terra deve essere compressa adagio, con le mani perchè non rimangano intercapedini d'acqua con il rischio di far marcire le radici
"Per far crescere le piante si possono utilizzare le apposite seminiere corredate di coperchio in plexiglass per trattenere umidità e calore. Oppure sono utilie le vaschette basse in plastica o contenitori alveolari in vendita presso qulasiasi vivaio. Il substrato deve essere leggero quello ideale è composto da parti uguali di comune terriccio, torba sbricciolata e sabbia se si vuole esiste già pronto all'uso e si chiama terriccio per semina, quando si riempe il contenitore va inumidito con ilnebulizzatore fine. Se i semi sono grossi, tipo girasole o bella notte appoggiateli con le dita, praticando un foro con una matita, ricopritelo con il terriccio. Fate aderire bene laterra ai semi pressandola con una tavoletta di legno, in questo modo il seme potrà assorbire dal substrato l'umidità necessaria allo sviluppo della piantina e formerà radici in breve tempo. Ricoprite con il coperchio la seminiera e nei giorni successivi controllate sempre lo stato dei germogli a germinazione avvenuta, le piantine avranno bisogno di essere arieggiate, evitando di esporle all'aria fredda e al sole.
Quando piove si bagna lo stesso o perlomeno si controlla se occorre farlo: spesso infatti è la chioma stessa delle piante a impedire alla pioggia di raggiungere il terriccio. In inverno si bagna lo stesso, anche se con frequenza e in dosi minori, soprattutto le piante sempreverdi, che non entrano mai del tutto in riposo, e quelle a fioritura precoce. Da fine gennaio si bagnano anche le caducifoglie, perchè l'attività delle radici inizia prima di quella apicale. Per conservare l'umidità del terreno da fattori ambientali come vento forte e sole, una pacciamatura alla base delle piante, con aghi di pino (attenzione creano acidità nel terreno sottostante) paglia o trucioli, manterrà il terriccio più fresco, riducendo le innaffiature necessarie. Nella stagione calda si bagna alla sera oppure al mattino presto, per evitare perdite d'acqua per evaporazione, dovuta alla alte temperature; in particolare, innaffiando il mattino, la pianta ha il tempo di assorbire l'acqua e affrontare il calore della giornata in pieno turgore. Nella stagione fredda, si innaffia nelle ore centrali della giornata, più tiepide,per evitare shock termici alle radici, inoltre si evita che l'acqua rimasta nel terreno, nel corso della notte geli. Nelle giornate di vento è necessario aumentare le innaffiature, per controbilanciare le perdite d'acqua causate dalla maggiore traspirazione dei tessuti vegetali e dalla più intensa evaporazione del terreno. Per alcune specie è preferibile che il terriccio si asciughi, almeno in superficie, prima di tornare a bagnare. Per altre, il terriccio deve invece essere sempre fresco. Durante la fioritura quando le piante sono in fiore e durante la fruttificazione le esigenze idriche aumentano. E' fondamentale evitare che l'acqua ristagni nel sottovaso, perchè, risalendo per capillarità attraverso i fori del contenitore, manterrebbe il terriccio troppo umido, aprendo la via a i marciumi radicali. L'ideale sarebbe rinunciare al sottovaso, ma non sempre è possibile.
Al TUINXPO che si è svolto 4-7 marzo 2011 in Belgio è stato presentato il nuovo Dendrobium Winter Beuty. Questa nuova orchidea proviene dalle regioni montuose dell'Australia a la particolarità di fiorite in inverno (da novembre a marzo), garantendo dalle 6 alle 8 settimane di fioritura. Occorre ricordare che le varietà sempreverdi necessitino di un breve periodi di riposo; quelle decidue invece, al termine del periodo di fioritura debbono restare in un clima asciutto e fresco. La maggior parte di queste orchidee hanno uno o due steli chiamati ‘gambi ‘. Sui gambi troviamo i fiori che, nella parte superiore dei bellissimi gambi, crescono oltre le foglie. L’unica eccezione è fatta dal Dendrobium Nobile, i cui fiori non oltre passano le foglie.
Il Dendrobium Ema ha una specifica peculiarità che la distingue da tutte le sorelle, per fiorire di nuovo non ha bisogno di alcun periodo di riposo.
La vostra pianta, così come tutte le orchidee, vi invita ad essere molto creativi. Prendete un vaso che sia robusto e mettetelo in un luogo luminoso, per esempio su un tavolo da ricevimento molto classico. Il Dendrobium ama ricevere moltissima luce. Non mettetelo però senza alcuna protezione al sole diretto, appassirebbe subito. Sono molto facili da bagnare, immergete il vaso in acqua tiepida per circa quindici minuti, fate drenare l’acqua in eccesso e solo dopo riponetela al suo posto
GALLERIA FOTOGRAFICA del matrimonio di Sara e Mauro.
Si usa un concime liquido, opportunamente diluito nell’acqua d’irrigazione, ogni 15 dal momento in cui iniziano a formarsi i germogli e per tutta la fioritura utilizzando un concime che abbia un titolo più elevato in Potassio e Fosforo che favoriscono la fioritura. Pertanto, quando comprate un concime, accertatevipertanto che oltre ad avere i cosiddetti "macro elementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) e che tra questi il Potassio ed il Fosforo siano in "maggiore quantità" che abbia anche i "microelementi" quali il Ferro Fe, il Manganese , il Rame , lo Zinco.
Le primula si rinvasano ogni due anni, preferibilmente in autunno poco prima del loro inizio di intensa attività vegetativa in un buon terreno leggero, ricco di sostanza organica, mischiato con un po' di sabbia grossolana, a reazione leggermente acida. Non tollera terreni alcalini. E' importante che il terreno favorisca il rapido sgrondo delle acqua in eccesso in quanto non tollerano i ristagni idrici. Si usano vasi via via di dimensioni più grandi fino ad un massimo di 15-20 cm. Se la pianta è diventata troppo grande per queste dimensioni, allora è opportuno dividerla e si piantano le due piantine in due vasi separati. E' importante non disturbare le radici durante l'operazione di travaso in quanto le Primule non amano essere disturbate. Bisogna prendere la pianta con tutto il suo pane di terra e tal quale va riposto nel nuovo vaso e si aggiunge semplicemente la nuova terra negli spazi vuoti. Durante l'operazione di rinvaso si eliminano le foglie morte o ingiallite e gradatamente si riprendono le irrigazioni per stimolare la ripresa vegetativa della pianta. Nella maggior parte delle specie la fioritura della Primula termina nella tarda primavera anche se ci sono alcune specie come la Primula obconica che spesso fiorisce anche d'estate. E' importante che durante la fioritura la temperatura non superi i 16°C in quanto diversamente il periodi di fioritura si accorcerà sensibilmente. Non appena la pianta sfiorisce vanno trasferite all'aperto perché in questo modo la fioritura può riprendere.