POCHE CASTAGNE NEI NOSTRI BOSCHI

Appartiene alla famiglia delle Fagacee, è caratterizzato da foglie caduche, alterne e ovali, con nervature parallele, di color verde lucido più intenso nella parte superiore.
I suoi frutti sono ricci verdi e spinosi, che in autunno si aprono e liberano da uno a tre frutti commestibili, le castagne.
La corteccia dell’albero, di color bruno-giallastro, è solcata da lunghe nervature a spirale.
Lo sviluppo del castagno, che è inizialmente molto lento, raggiunge il suo splendore intorno ai cinquanta anni. Può vivere oltre mille anni.
Ha una gran capacità di rigenerazione dalla ceppaia; si ricorre, infatti, molto frequentemente alla ceduazione, per ottenere legname di piccola dimensione: paleria, legna da ardere, ecc.


Secondo il botanico Payronal ha circa 3-4000 anni ed è considerato il più antico esistente in Europa e il più vecchio d'Italia. Il castagno e longevo, ma ha uno sviluppo lento: ha bisogno di terreni che non siano calcarei, ma profondi e ben drenati, raggiunge il massimo splendore a cinquant'anni, con un'altezza che varia dai 25 ai 35 metri, i primi frutti li dà attorno ai 25 anni.
Grande e antichissimo è il consumo del frutto delle castagne che l'uomo ha fatto nel corso della storia. E' dal grande consumo alla mancata crescita nei nostri boschi , oggi ho voluto scrivere questo post sulle CASTAGNE perchè mai come in questo anno non si registrava un calo netto di questo frutto nei nostri boschi una situazione a rischio estinzione per le bizzarrie del tempo. I castagneti sono in sofferenza non solo per l'andamento anomalo del clima, ad aggravare la situazione c'è anche un fungo che aggredisce le radici delle piante uccidendole dopo un periodo più o meno lungo. Si tratta del temibile 'mal d'inchiostro', così chiamato per la reazione del castagno, ricco di tannino, al sopraggiungere della malattia. Dall'albero cola un liquido nerastro particolare che trasuda da sotto la corteccia, è causata da un fungo patogeno, la 'Phytophthora cambivora'. Il parassita infetta le radici delle piante uccidendole e, dopo un periodo più o meno lungo di sofferenza, l'intera pianta soccombe e muore. L'espansione di questo parassita sembra essere favorita proprio dalle condizioni climatiche. Inverni siccitosi e poco freddi, piogge primaverili discontinue e scarse, estati calde e poco piovose provocano stress alle piante e le predispongono agli attacchi della malattia. Caratteristica importante del castagneto è la ricchezza di specie fungine: ovoli e porcini, galletti e colombine che trovano le condizioni ideali per prosperare, in simbiosi con le radici delle piante.


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castagno

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Mariangela