Uno dei generi più ampi e conosciuti, che ogni anno, non termina di stupirci per il gran numero di ibridi o varietà che vengono riversati sul mercato. Sono più di 500 le specie di perenni, biennali e annuali che danno vita a questa lussureggiante festa di colori e profumi. Infatti stiamo trattando uno dei generi più venduti al mondo e più utilizzati nei giardini. Tra le perenni il portamento è spesso tappezzante o a cuscino, mai di grandi dimensioni, potendo raggiungere al massimo i 15-20 cm di altezza. I fiori hanno forma inconfondibile: nella Viola odorata, detta anche “viola mammola”, sono violette larghe al massimo 2 cm, singole, profumate, di color viola o bianco nella specie, ma in commercio sono reperibili ormai solo i numerosissimi e coloratissimi ibridi che abbracciano tutta la tavolozza dei colori. Si tratta in genere di viole semi-sempreverdi. La Viola cornuta ha un portamento più strisciante, con fiori blu-lilla e sperone, larghi fino a 3,5 cm. Anche le viole cornute hanno dato vita ad una serie incredibilmente vasta di varietà, quasi tutte sempreverdi ma a vita breve. Hanno però il vantaggio di riseminarsi spontaneamente, diventando talvolta invadenti, oppure apparendo un po’ ovunque nel giardino, soprattutto tra il selciato o nelle inghiaiate (che può essere di notevole pregio estetico). Meno conosciuta, ma meritevole di grande attenzione è la Viola labradorica, una specie caratterizzata dalle foglie cordiformi, verde scuro e tendenti al porpora, i cui fiori sono piccoli e violetti. Questa viola si rivela spesso un bel asso nella manica per risolvere problemi di tappezzamento sotto gli arbusti. Poco conosciuta è anche Viola sororia, senz’altro più appariscente della precedente, per la bella fioritura bianca o bianco screziata di violetto. Questa è più indicata a formare vigorose macchie di colore senza esigenze di copertura. Quasi tutte le viole amano la mezz´ombra, situazione che permette alle piante di mantenere la fioritura fino a tarda primavera, per poi ripetersi di solito in autunno. Il terreno è meglio che sia fertile e fresco, ovvero con una buona disponibilità idrica. Alcune specie amano i terreni calcarei e sono adatte a vivere tra le rocce, ma la maggior parte delle viole ama il substrato del sottobosco. Se troppo argilloso, aggiungervi una buona quantità di sabbia e torba. Tutte le viole si possono coltivare con successo in contenitore, anzi alcune specie più esigenti in fatto di temperature invernali ed esposizione, vanno tenute solo in vaso per poterle ricoverare in inverno in serra fredda. Al termine della fioritura è bene cimare le piante senza attendere che “vadano a seme” e nemmeno che la vegetazione assuma una colorazione giallastra. Innaffiare spesso, ma senza provocare ristagni pericolosi, perché favoriscono i marciumi radicali. Si consiglia di concimare almeno due o tre volte nella stagione con fertilizzante minerale a lenta cessione oppure con concime organico.
VIOLA CORNUTA
Uno dei generi più ampi e conosciuti, che ogni anno, non termina di stupirci per il gran numero di ibridi o varietà che vengono riversati sul mercato. Sono più di 500 le specie di perenni, biennali e annuali che danno vita a questa lussureggiante festa di colori e profumi. Infatti stiamo trattando uno dei generi più venduti al mondo e più utilizzati nei giardini. Tra le perenni il portamento è spesso tappezzante o a cuscino, mai di grandi dimensioni, potendo raggiungere al massimo i 15-20 cm di altezza. I fiori hanno forma inconfondibile: nella Viola odorata, detta anche “viola mammola”, sono violette larghe al massimo 2 cm, singole, profumate, di color viola o bianco nella specie, ma in commercio sono reperibili ormai solo i numerosissimi e coloratissimi ibridi che abbracciano tutta la tavolozza dei colori. Si tratta in genere di viole semi-sempreverdi. La Viola cornuta ha un portamento più strisciante, con fiori blu-lilla e sperone, larghi fino a 3,5 cm. Anche le viole cornute hanno dato vita ad una serie incredibilmente vasta di varietà, quasi tutte sempreverdi ma a vita breve. Hanno però il vantaggio di riseminarsi spontaneamente, diventando talvolta invadenti, oppure apparendo un po’ ovunque nel giardino, soprattutto tra il selciato o nelle inghiaiate (che può essere di notevole pregio estetico). Meno conosciuta, ma meritevole di grande attenzione è la Viola labradorica, una specie caratterizzata dalle foglie cordiformi, verde scuro e tendenti al porpora, i cui fiori sono piccoli e violetti. Questa viola si rivela spesso un bel asso nella manica per risolvere problemi di tappezzamento sotto gli arbusti. Poco conosciuta è anche Viola sororia, senz’altro più appariscente della precedente, per la bella fioritura bianca o bianco screziata di violetto. Questa è più indicata a formare vigorose macchie di colore senza esigenze di copertura. Quasi tutte le viole amano la mezz´ombra, situazione che permette alle piante di mantenere la fioritura fino a tarda primavera, per poi ripetersi di solito in autunno. Il terreno è meglio che sia fertile e fresco, ovvero con una buona disponibilità idrica. Alcune specie amano i terreni calcarei e sono adatte a vivere tra le rocce, ma la maggior parte delle viole ama il substrato del sottobosco. Se troppo argilloso, aggiungervi una buona quantità di sabbia e torba. Tutte le viole si possono coltivare con successo in contenitore, anzi alcune specie più esigenti in fatto di temperature invernali ed esposizione, vanno tenute solo in vaso per poterle ricoverare in inverno in serra fredda. Al termine della fioritura è bene cimare le piante senza attendere che “vadano a seme” e nemmeno che la vegetazione assuma una colorazione giallastra. Innaffiare spesso, ma senza provocare ristagni pericolosi, perché favoriscono i marciumi radicali. Si consiglia di concimare almeno due o tre volte nella stagione con fertilizzante minerale a lenta cessione oppure con concime organico.
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