Eccomi qui, finalmente ho trovato un pò più di tempo per aggiornare il blog e postarvi qualche foto dopo una settimana piuttosto intensa e movimentata , non mi sono mai fermata, amo il mio lavoro e le spose! Andando a leggere i post precedenti mi sono accorta che ho parlato poco di matrimonio e moltissimo di piante, spero comunque di esservi stata utile. Oggi invece vi lascio una foto di un piccolo lavoro eseguito questo fine settimana, una elegante boutonniere di orchidee Phalenopsis, a breve postero alcuni album degli ultimi lavori a cominiciare dal matrimonio con Peonie, seguitemi.
Eccomi qui, finalmente ho trovato un pò più di tempo per aggiornare il blog e postarvi qualche foto dopo una settimana piuttosto intensa e movimentata , non mi sono mai fermata, amo il mio lavoro e le spose! Andando a leggere i post precedenti mi sono accorta che ho parlato poco di matrimonio e moltissimo di piante, spero comunque di esservi stata utile. Oggi invece vi lascio una foto di un piccolo lavoro eseguito questo fine settimana, una elegante boutonniere di orchidee Phalenopsis, a breve postero alcuni album degli ultimi lavori a cominiciare dal matrimonio con Peonie, seguitemi.
Vogliono un clima particolare: poche piogge e temperature miti, anche d'inverno. Con le Cactacee e le succulente, è possibile ottenere piacevoli composizioni anche in giardino. A vostro piacimento vanno sistemate in posizioni aride, assolate, scoscese e di scarsa fertilità, il terreno deve essere sciolto, ben drenato, privo di parassiti e soprattutto di nematodi. Può essere utile incorporare al terriccio un pò di sabbia silicea e di torba per alleggerire il terreno, e di carbonato di calcio se questo elemento dovesse mancare. Evitate invece di somministrare materiale organico in decomposizione o sostanze ad elevata acidità, come la terra per azalee.
In Sardegna, e non solo, riveste un ruolo importante sia dal punto di vista paessaggistico che enl campo liquoristico alimentare, oltre che per le sue proprietà mediche. E' un arbusto sempreverde dall'aspetto eretto e cespuglioso, originario dell'aria del Mediterraneo. Le foglie sono molto aromatiche, di forna ovale e color verde scuro. Ha dei fiori bianchi e solitari, costruiti da 5 petali, profumatissimi un pò apicicosi, che nascono a partire dalla metà dell'estate fino alla metà dell'autunno. Può raggiungere diversi metri di altezza e di diametro ma quello che conta di più e la sua rusticità, infatti si adatta abbastanza ai terreni poveri e siccitosi, anche se trae molto vantaggio sia dagli apporti idrici estivi sia dalla disponibilità d'azoto, manifestando in condizioni favorevoli una spiccata rigoglia vegetativa e un'abbondante produzione di fiori e frutti, in vaso può dare ottimi risultati se ben curata.
La lunga stagione delle ortensie in fiore è quasi finita: già verso la fine del mese è possibile vedere le prime, verdissime fiorescenze, che perdureranno sino a Ottobre e a volte anche oltre. Sono dovute alle temperature che si abbassano durante la notte, in autunno, queste piante si tingono di colori verdi come per festeggiare in modo decoroso la fine del periodo estivo. A caratterizzare l'Ortensia sono i colori decisi come i viola, i blu, i rosa, i rossi e il bianco e per ottenere un simile spettacolo, bisogna impiegare un prodotto mirato, la Nitrofosca granulare che nutre in modo ottimale anche altre piante tra cui le Eriche, Allori, Ligustri, Siepi e Gelsomini. La sua formulazione regala un effetto immediato ma anche prolungato nel tempo, che favorisce la crescita delle piante e un abbondante e rigogliosa fioritura. Come e quando usarlo, alla messa a dimora , alla ripresa vegetativa, in primavera inoltrata e durante l'estate (60 g per 100l di terriccio). " Per le ortensie il mese di aprile rappresenta il momento di preparazione alla prossima fioritura, che nelle regioni più miti prenderà il via verso la fine del mese. Al momento le piante non vanno toccate: i rami vecchi, che non produranno più fori, dovrebbero essere eliminati già in febbraio, ed eventualmente di possono togliere nuovamente a settembre-ottobre, mentre i rami giovani, dello scorso anno, stanno ingrossando le gemme fiorali al loro apice.
Consiglio: se desiderate fiori BLU sulla vostra ortensia, dovete scegliere varietà di colore rosa chiaro, fornendo loro un terriccio contenente terra d'erica, terra di prato non calcarea, sabbia e un terzo di terra argillosa acida. Se il Ph del terreno si mantiene su 4-5, i fiori dovrebbero svilupparsi di colore blu. Altrimenti, dal momento della ripresa vegetativa sino alla fioritura, annaffiate le piante due e volte a settimana con una soluzione all'1 per mille di solfato doppio di alluminio e potassio. Per riconoscere il pH del vostro terreno, prelevate scavando in più punti dei campioni di terra poi, in un contenitore possibilmente di vetro ben pulito, mettete due cucchiai di acqua distillata ed uno di terra, mescolate bene almeno per un paio di minuti, per far sì che terra e acqua, si amalgamino. Dopo di che, intingete un pezzo di cartina tornasole e aspettate di leggere la reazione per stabilire il pH. Ogni confezione di cartina tornasole è corredata di un schema di lettura in base alle colorazioni che il vostro campione assumerà."
So che non ho scritto in questi giorni, ma le giornate sono abbastanza dense e non sempre riesco a mettermi tranquilla davanti alla tastiera per aggiornare anche il blog. Oggi ho deciso di parlarvi un po' della CALENDULA OFFICINALIS e del suo allegrissimo colore giallo aranciato. Assomigliano molto alle margherite, appartengono infatti alla famiglie delle "composite", i fiori o meglio le infiorescenze, sono sensibilissime alle variazioni di temperatura è umidità dell'aria, tanto da schiudersi solo in giornate secche e soleggiate, restando invece chiusi nelle mattinate fresche e piovose. In compenso la pianta produce fiori tutto l'anno, almeno nei climi miti. Della CALENDULA sono molto diffuse le varietà ornamentali, a fiori grandi e doppi, i cui semi sono reperibili ovunque. I semi appunto si interrano a 1-2 cm di profondità, in terra e in vaso, in aprile-maggio, con un terriccio leggero e ben concimato. Hanno solo bisogno di spazio quindi se decide di realizzarle delle vaschette da mettere sul davanzale, prestate attenzione alle distanze che devono essere di almeno 20-30 cm tra una pianta e l'altra, di sole, di qualche innaffiatura e dell'elimanzione dei fiori sfioriti.
Il Lathyrus odoratus, più comunemente conosciuto come pisello odoroso, è soprannominato “Regina delle annuali”. E’ una pianta fiorita del genere Lathyrus della famiglia delle Fabaceae (leguminose), è originario del Mediterraneo delle regioni dalla Sicilia Est all’isola di Creta. Sebbene il pisello odoroso fosse coltivato fino dal 17mo secolo, per il colore e per il profumo, da cui il nome, raggiunse l’apice del successo verso la fine del 19mo secolo. Morfologicamente, un fiore singolo consiste in tre o quattro fiori (fioretti) su un singolo stelo e le varietà si possono classificare a tralci (rampicanti) o non. Nomi famosi sono collegati a questi fiori regali. Più di cento anni fa Henry Eckford ibridò e selezionò i piselli odorosi secondo le loro migliori caratteristiche e introdusse i rivoluzionati grandiflora. Molti suoi risultati sono ancora oggi disponibili commercialmente. I giardini di Earl of Spencer erano nello stesso tempo l’ambiente delle mutazioni, che diedero la nascita ai tipi multiflora Spencer con lo standard dei petali ondulati (petali superiori) e ad ala lunga (petali inferiori) Il primo originale pisello odoroso nano ‘Cupid’ è stato ibridato nel nuovo mondo uscito da uno sport da C.C. Morse della California e introdotto nel 1895 da W. Atlee Burpee. Un’altra varietà nana eretta ha avuto origine quasi nello stesso periodo in Europa ed è stata ibridata da Ernst Benary e Hust.
Questi fiori sono forse i più facili da coltivare in quanto sono piante perenni che non necessitano di sostegno e possono essere sistemati in ogni giardino. Ne esistono molte varietà ANNUALI e PERENNI ma vediamole nel dettaglio: il L.vernus, fiorisce all'inizio della primavera, seguito da un tumulto di fogliame decorativo verde a circa 40cm di altezza. Si presenta in diversi colori, rosa, bianco, giallo e il delizioso blu, seguito da L.aureus, con fiori giallo-mattone, e il L.venetus con interessanti fioriture viola. Di origine boschiva-selvativa, troviamo anche il L.laxiflorus il più adatto per il giardino roccioso, dove di colore malva e lavanda. Altrettanto facili da coltivare, ma richiedono il sopporto sono le piante perenni di LATHYRUS come L.latifolius, disponibile in diverse gradazioni di colore dal magenta profondo fino al rosa e bianco, ed è proprio' da questa varietà che si producono i fiori per il taglio, utilizzati per le composizioni ma soprattutto nei bouquet da SPOSA.
Le altre varietà di Lathurus molto conosciute sono il L.pubescens e il L.nervosus, entrambe provengono dal Sud America e hanno grandi fiori viola blu, e si differenziano per il loro fogliame. Una particolarità li contra distingue sono particolarmente profumati.
Nei mesi estivi e fino all'autunno, per far fronte al caldo e alla disidratazione delle piante da giardino si consiglia di praticare una leggera zappatura, serve a rompere la crosta del suolo, interrompendo la risalita capillare dell'acqua, che vale più di mille annaffiature. Se disponete di poca acqua per irrigare, la soluzione migliore resta quella della pacciamatura: pacciamare il terreno vuol dire stendere sul terreno una coperta spessa di materiale organico foglie, corteccie o paglia che dimunuisce l'evaporazione all'acqua . Per irrigare le piante in giardino e anche sul terrazzo ricorcatevi di preferire i sistemi di distribuzione dell'acqua (diventati molto economici) che somministrano la giusta quantità di acqua evitando sprechi inutili e soprattutto non bagnano la parte aerea della piante, suscettibile delle malattie fungine con l'aumento dell'umidità. Irrigate al mattino presto o alla sera, l'irrigazione serale è quella che viene assorbita meglio, e viene maggiormente trattenuta dal terreno rinforzando le piante, l'irrigazione mattutina è più indicata per le piante adulte.
Dopo la metà di maggio fioriscono la lavanda dai cespugli densi di foglie grigie si innalzano le lunghe spighe dal caratteristico colore viola. che ondeggiano all'unisono ogni minimo refolo di vento. Questo è il momento migliore per raccogliere e seccarle, in modo da usarle poi come profuma biancheria, nei cassetti: vanno raccolte quando i fiori sono appena sbocciati e non ancora appassiti, Si recidono alla base i lunghi gambi, si legano in dono e si appendono a testa in già in un luogo buio, fresco e aerato per almeno due settimane. La lavanda è una pianta generosa che in cambio non chiede niente, vive in vaso di terracotta e in piena terra, anche povera, arida e anche sassosa. Dopo la prima estate della messa a dimora, quando deve essere bagnata con regolarità, può rimanere senza acqua senza troppa sofferenza, Gradisce una concimazione con un composto o letame maturo in autunno e una pacciamatura se vive in giardino. Due soli consigli: potatela dopo la fioritura e non trapiantatele mai dal luogo iniziale di messa a dimora.
Fioriscono da Maggio ad Agosto, non richiedono annaffiature e resistono all'aria di carica di salsedine, all'acqua salmastra e alla vita in mezzo alla sabbia: ecco i buoni motivi per coltivare una o più piante di CISTO in giardino. Le numerose specie disponibili si differenziano solo per il colore dei fiori bianco o rosa, e per l'epoca dei fioritura. Ogni pianta fiorisce per mese intero, producendo ogni giorno nuovi fiori che si aprono e si richiudono nel giro di 24 ore. Formano cespugli bassi di aspetto tondeggiante e graziosamente disordinato, che possono essere utilizzati per una siepe colorata o per riempire le cassette da terrazzo, o come punto focale del giardino. Amano un terreno piuttosto sciolto, leggero, di media fertilità, ma si adattano senza problemi a un suolo calcareo, arido e sassoso come quello di un bagno marino. Vanno annaffiati solo nel primo anno dopo l'impianto, anche con acqua salmastra. Sarebbe preferibile porli, oltre che in pieno sole in posizione riparata dai venti invernali, ai quali comunque resistono piuttosto bene, dopo che hanno perso le foglie.