I delicati fiorellini bianchi e i frutti a forma di cuore fanno di Capsella bursa una deliziosa erbacea da bordura. Al ta una quarantina di centimetri, con foglie poco appariscenti, la Capsella è quella che si potrebbe definire una " piantina minimalista", da apprezzare per i dettagli. Producendo un numero incredibile di semi, circa 40 mila per esemplare, ed essendo estremamente frugale, si diffonde con grande facilità, tatnto da essere considerata infestante. Gli amanti del giardino e delle piante vagabonde, però, le fanno spazio, per sfruttarne le qualità estetiche. Questa biennale erbacea presente in tutte le regioni spesso vive in compagnia di Lolium, Plantago e del Plantago maggiore. Ha foglie basali riunite in rosette e foglie del fusto che si fanno, salendo, progressivamente sempre più piccole. I fiori, a quattro petali bianchi, si trasformano dopo la fecondazione in piccole silique triangolari, con apice smargiato: sono quesi frutti, di forma tanto simile a quella delle borse che i pastori portavano un tempo a tracolla, che hanno suggerito il nome specifico e quello comune di questa crucifera. A noi oggi, questi frutti di pochi millimetri fanno piuttosto venrie in mente piccoli, delicati cuori. Ma il bello della pianta non sta solo nei particolari. Infatti regge bene il calpestio la si può lasciare dove giocano i bambini o dove il passaggio é continuo. I semi gernimano appena toccano terra e la crescita di nuove piantine e a ciclo continuo. E se poi fosse davvero troppo invadente, conteniamola in spazi limitati, come per esempio una mini bordura ai piedi di una siepe.
( sfere di Garofani bianchi) |
Neve, forte vento, e temperature in calo un perfetto passaggio dall'autunno al bianco dell'inverno, sono decisamente poco rassicuranti. Ma cosa succede se questo non avviene? Bè per alcune specie originarie di aree naturali è indispensabile senza la quale non si verifica il fenomeno della fioritura. Un caso tipico è quello del tulipano e di altre bulbose a fioritura primaverile come narico e giacinto, tanto che le bulbose forzate, quelle che germogliano e fioriscono anche in casa a partire da novembre, vengono sottoposte a un trattamento refrigerante per ingannare il bulbo inducendolo ad una percezione di un inverno artificiale. Anhce l'elleboro o rosa di Natale ha bisogno di sentite il freddo, e fino a gennaio non emette i boccioli. In natura poi e nei boschi italiano, fiorisce subito dopo i geli e talvolta emerge dal manto di neve il delicatissimo bucaneve. La mahonia dalla brillante fioritura gialle, il cotogno giapponese, la forsizia e molti altri arbusti dalla fioritura precoce sono in difficoltà se non percepiscono le basse temperature invernali senza le quali la fioritura, nel tempo, diventa minore. Non resta dunque che accettare i ritmi della natura, sperando che l'uomo non sia troppo capace di deformarli, provocando disastri che i nipoti dei nostri nipoti potrebbero trovarsi ad affrontare.