Le viole del pensiero, dette anche pensee, alla francese, sbocciano già nel cuore dell'inverno. Esistono numerosi ibridi orticoli, caratterizzati da grandi fiori coloratissimi e da notevole facilità di coltivazione. Vivono benissimo in vaso per abbellire davanzali, balconi e naturalmente giardini. Per godere a lungo della rigogliosa fioritura, collocatele a mezz'ombra e fornite un substrato soffice, ricco di sostanza organica e maturo. Un suolo compatto causa ristagni idrici, che portano l'asfissia delle radici. Non abbondate con il concime sono piante poco esigenti, e non garantiscono un eccesso di nutrimento. Controllate regolarmente le foglie perchè sia glia fidi e i ragnetti rossi possono aggredire gli esemplari provoncadone l'appassimento. Anche la pratolina spontanea nei prati, si coltivano innumerevoli varietà, di elevato valore ormantale, a fiore semplice doppio, piccolo e grande, bianco, rosso o rosa, anche bicolore. Molto rustiche, tollerano meglio il gran freddo che la calura estiva. Amano il sole o la mezz'ombra e i suoli non troppo fertili, ben drenati. Sono tutte fiorite in primavera, ma qualche fiore coraggioso può sfidare gia i rigori dell'inverno.
Al pari degli abiti da sposa anche i bouquet subiscono tutte le influenze della moda sono in continua ricerca di forme e colori. Nel variegato mondo dei bouquet da sposa quelli a forma rotonda sono in assoluto i preferiti da molte spose, alcuni di questi possono essere semplici, solo di fiori ed elementi naturali addomesticati dalle mani, preziosi con gioielli ed accessori di ogni genere. Rivisitati, classici con agginta di nuovi elementi per effetti diversi, strutturati rivoluzionari sia nella tecnica che nell'utilizzo di materiali non floreali. Il bouquet è la sigla di chiusura di un lavoro il cui fine non può essere altro che lieto. Ma esiste solo il bouquet in questo simile frangente? Per alcuni stati nor-europei soprattutto sembra proprio di si, ma via via che si scende più a Sud, tutto cambia, a partire dai colori: il bianco puro lentamente vira e si tinge di pastello, di morbidi contrasti, scendendo le tinte si fanno sempre più decise. Fino ad arrivare a vere e proprie esplosioni cromatiche dove fanno festa il giallo, il rosa confetto, l'arancio, l'indaco e il rosso. Colori pieni di passione per tutte le popolazioni dell'area mediterranea, che da sempre convivono con le suggestive emozioni di madre natura.
Le principali varietà vegetali riunite al Salone Vegetale 2011 dove è anche stata presentata la nuova varietà dell'orchidea Phalaenopsis, con i suoi fiori blu brillante e blu naturale. Il colore, ovviamente non è naturale, ma viene iniettato direttamente nel fusto facendolo colorare dopo circa 24 ore. Cosi, delle trenta specie conosciute si aggiunge ora questa nuova varietà. Tra tutte quelle che mi appassionano onestamente questa non mi piace affatto, anche se è una piantina di Phaleanopsis è lontana anni luce da quelle rarità esotiche portate da noi da paesi lontani. Malgrado cio si diffonde mescolandosi mirabilmente tra ciclamino, anthurium e le piante d'appartamento.
Qualche mese fa al festival FleurPrimeur sono state premiate le rose che nel 2010 si sono distinte per vendita, durata alle malattie e soprattutto bellezza. All'interno di questa struttura-giardino resa poetica e scenografica, erano esposte migliaia di piante di rosa. Il perimetro era addolcito da piccole erbacce, trai i quali i simpaticissimi e buffi Anigozanthos, ai cui fiorellini vellutati la pianta deve il nome comune di "zampa di canguro". Dunque avvolti da manti di rovi disposti geometricamente, si sono elette le miss di rosa, alcune varietà sono talmente recenti da non avere ancora ricevuto un nome; altre sono state selezionate già da qualche anno. Al primo posto la rosa Miss Piggy, al secondo posto la rosa Deep Water al terzo la rosa White Naomi, Ocean Song, Finess, Heaven, Red Naomi, Colandro, Aqua, Peach Avalanche. Il gradimento del pubblico è un indice importatne per valutare il valore qualitativo e quantitativo da produrre e per inserirli nella grande disistribuzione. Ad esempio i miei clienti apprezzano le rose con corolle molto grandi, come l'Avalanche o la Peach Avalanche, inoltre le spose mi chiedono colori particolati come la rosa Sorbet Avalanche o la violetta Blue Pacific, anche la verde Green ammirano i colori e i petali vellutati. La maggior parte è coltivata in Olanda, fanno eccezzione le rose Avalanche la rosa Polar star, la rosa Ambiance coltivate anche in italia.
Nel nome di una rosa c'è sempre una parte della sua anima, della sua identità, ma anche la sua storia. Molte varietà sono ancora in fase sperimentale ma altre invece sono da poco entrate nell'elite delle classifiche. Nomi che colpiscono l'immaginazione prima ancora che sensi colgano le belle tinte di una corolla o gli avvolgenti sentori di una fragranza. Quella lanciata sul mercato è una rosa che non passa inosservata grazie all'esplosione delle sue tinte allegre e cangianti, risponde al nome di Miss Piggy eletta di ricente dalla FloraHolland come il migliore ibrido tè dalla estrema eleganza delle corolle e del portamento. E' un rosa di due colori, un mix di petali rosa dal morbido cuore giallo che si sviluppa su steli robusti con ovari ben ingrossati, pieni di semi fertili, ha un legno duro e molto resistente al calore. La Miss Piggy sta scalando le classifiche di vendita perchè ha molti petali e poche spine, caratteristica inconfondibile di una buona rosa da taglio. I boccioli appena soffusi di rosa, si aprono in fiori grandi e doppi, che si colorano di giallo intenso non supera il metro di altezza e ha un profumo speziato con connotazioni agrumate.
Il suo nome comune è fiorrancio perchè il colore dei capolini, dall'aspetto rustico e allegro, è identico a quello delle arance. La Calendula officinalis è il vero nome scentifico della pianta, dal latino calendae, "il primo giorno del mese", in riferimento al fatto che dove il clima non è rigido questa specie sboccia per quasi tutto l'anno, una volta al mese. La calendula presenta fiori di un colore che va dal giallo zafferano all’arancione intenso e per questo motivo è stata spesso usata come sostitutivo dello zafferano. Una pianta rustica e resistente, che si può trovare praticamente tutto l’anno e che possiede molte proprietà terapeutiche. Può essere coltivata senza difficoltà sul balcone o nel giardino. Fiorisce da aprile ai primi geli, la si coltiva in vasi o per aiuole e bordure. La pianta è utilizzata anche in erboristeria con proprietà lenitive e antifiammatorie e per questo motivo è molto utillizzata nella preparazione di oli e creme.
Cambiare il vaso alle piante d'appartamento una pratica che va eseguita proprio in questo mese. Si cambia vaso per dare alla pianta maggiore spazio alle radici, il nuovo vaso dovrà essere di poco più grande del precedente, altrimenti la pianta si darà da fare a produrre radici e si dimenticherà anche se non del tutto di fare rami e foglie. E' la buona occassione per rinnovare anche il terriccio, quello vecchio ormai è molto povero di sali minerali e di sostanze organiche, mentre si è arricchito di calcare che lo ha reso pressato e di colore biancastro. Il calcare lo ha accumulato nel corso di tante annaffiature con acqua potabile che è ricca di calcio. Questo calcio utile in piccole dosi diventa nocivo quando è troppo, blocca l'assimilazione del ferro la pianta diventa clorotica assumendo quel caratteristico aspetto pallido. Il terriccio giusto per fare il rinvaso è quello universale ve lo può fornire qualsiasi vivaista o negozio specializzato, il sacchetto di terra deve essere riparato dal sole, dall'umidità e dall'acqua altrimenti vengono alterati quegli elementi necessari (sali minerali, materie organiche) utili alla sopravvivenza della pianta. Il mese giusto per il rinvaso è febbraio perchè in questo mese la pianta esce dal riposo vegetativo ma non ha ancora incominciato il suo periodo di ripresa, quello in cui produce rami e foglie. Ecco come si effettuail rinvaso: per togliere la pianta senza far danni dal vecchio contenitore ponete una mano sulla superficie del terriccio e, tenendo il fusto tra il dito indice e medio, rovesciate il vaso. Se non esce subito il pane di terra, battetelo non troppo forte contro qualcosa si rigido, l'intera massa si staccherà dal fondo del vaso. Se si sono formate delle radicine simili a capelli potete tagliarle via con le cesoie. Il nuovo vaso se non è proprio nuovo pulitelo bene e magari disinfettatelo, poi mettete sul fondo del vaso un leggero strato di argilla espansa. Aggiungete il terriccio, morbido e fertile, e fatene uno strato alto quando basta per metterci sopra la pianta. Mettete altro terriccio spargendolo intorno alla pianta e premendolo un poco a ogni aggiunta. La quantità giusta è quella che serve a riempire il vaso fino a 2 cm sotto l'orlo. La terra deve essere compressa adagio, con le mani perchè non rimangano intercapedini d'acqua con il rischio di far marcire le radici. Alcune piante esigono il rinvaso ogni anno, altre ogni due tre anno , il consiglio è mai rinvasare tanto per fare qualche cosa, ma prima informarsi sulle esigenze vegetative della pianta in questione. A lavoro finito, la pianta, nella sua nuova dimora, deve risultare ben dritta e al centro del vaso. Adesso non vi resta che annaffiare, ricordate che l'annaffiatoio deve avere l'imbuto forato in modo che l'acqua scenda a pioggia, adagio. Versate finché la terrà, premuta con le dita, risulti ben umida i sali contenuti nel nuovo terriccio saranno subito assorbiti dalla pianta.
Abbiamo ultimato la nostra seconda guida intitolata Wedding Color, la prima per chi non ci avesse seguito era dedicata allo Special Wedding. Questa nuova guida aiuta a scegliere e accostare varietà floreale diverse tra loro in modo da poter far esprimere alle composizioni maggiore bellezza e durata nel tempo, scegliendo il giusto periodo o il giusto colore. Una raccomandazione: non sottovalutate mai il potere di un fiore, in una corolla morbida, in un gambo lungo e spinoso, in un calice profumato possono nascondersi e concentrarsi sentimenti grandi come il mare, ragioni capaci di smuovere un animo, di sciogliere un nodo, di far brillare per un attimo la gioia pura.
Poche sono le piante che hanno fiori da offrire al giardino d'inverno, in climi temperati, la maggior parte del vegetale è dormiente. Tra queste c'è il Chimonanthus,cosi chiamato in America perchè colora e profuma i mesi più freddi. Da noi invece è chiamato comunemente calicanto, l'inebriante profumo dei fiorellini cerosi di una sola pianta allieta i rapidi passaggi in giardino, quelli di un solo ramo in vaso profumano una stanza per giorni, e appena quattro o cinque infusi nel tè, donano alla bevanda un magico aroma. Il fogliame ruvido al tatto ricorda quasi della fine carta vetrata, e i rami disordinati, che assomiglino vagamente alle forsizie, fioriscono solo per un paio di settimane. Questo arbusto ha radici superficiali, quindi vegeta perfettamente su substrati poco profondi, per esempio su poche spanne di terreno coprono i detriti di passate ristrutturazioni. I rami stessi proiettano poi un ombra fresca nella bella stagione, quando viene rivestita dall'abbondante fogliame: quindi il posto perfetto per una piccola panca, o un tavolino e un paio di sedie per far colazione in giardino.