arancione, giallo, bianco o blu che negli inverni più freddi rappresentano anche, nel caso di alcune specie, una preziosa fonte di cibo per gli uccellini. I cespugli sono molto adatti per combinare il bello con l’utile e realizzare una siepe che funga da recinzione-protezione per il giardino. Nella FOTO bacche di rosa canina e eucalipto si mescolano con l'agrifoglio, l'Aralia giapponese e il ginepro,sono piante bene auguranti che con la loro presenza contribuiscono ad abbellire le abitazioni, a Natale e in occasione delle feste di fine anno. Il ginepro è una pianta a cespuglio, adorna di bellissime bacche di colore nero-violaceo, che in autunno giungono alla loro piena maturazione. Per prolungare la freschezza di tutti i rami ritagliati teneteli lontano da fonti di calore e cambiate l'acqua il vaso ogni giorno.
(foto AlessandraS.)
Uno degli alberi che caratterizza l'autunno è sicuramente il Kaki o cachi, una pianta che facilmente si ritrova nei frutteti familiari e nei giardini per la sua grande ornamentalità, soprattutto in questa stagione, quando assume una colorazione giallo-rossastra o rossa che lo rende molto interessante sia dal punto di vista decorativo che culinario. Ma non solo è una specie rustica che sopporta lo 0°, facilissima da coltivare e poco soggetta ad attacchi parassitari, quindi non richiede trattamenti particolari. Preferisce suoli freschi, tendenzialmente sabbiosi, dove l'acqua scoli via con facilità. A causa delle radici superficiali infatti, viene danneggiato dai ristagni idrici che si verificano in terreni troppo compatti male drenati. Tollera abbastanza bene la siccità, anche se trae notevole beneficio dalle irrigazioni, che possono essere eseguite mediante sistemi a goccia. Per avere Kaki dolcissimi è sufficiente una concimazione con letame, nitrofosca blu, cornunghia fatta in autunno. La fioritura avviene verso metà di maggio ed è seguita da una cascola dei frutticini, che raggiungono l'intensità massima nel mese di luglio. La maturazione dei frutti invece avviene nei mesi tra ottobre e novembre, quando la polpa verdastra raggiunge il colore giallo-arancio. Dopo la raccolta, è necessario attendere che maturino ulteriormente, per eliminare il tipico effetto astringente al palato provocato dall'elevato contenuto di tannino.
Regina dell'inverno, la magnifica Camelia sasanqua fiorisce tra novembre a marzo illuminando il giardino con i suoi magnifici fiori rosati. Tra la maggior parte delle Camelie è la più vigorosa e attraente per portamento e quantità0 di fiore, che sono più piccoli delle altre varietà ma soavemente profumati, il profumo emanato da questi grappoli fioriti è ritenuto tra i più afrodisiaci profumi naturali. Anche per questo, in epoca Liberty nei parchi e nei giardini di ogni casa sorsero romantici berceau. In Giappone, paese d'origine, simboleggia la longevità e viene utilizzata in moltissime festività. Sorprendono i fiori ma anche i petali, fragranti e decorativi, sono ottimi fritti in pastella dolce e salata i canditi nello zucchero per guarnire torte e gelati. O ancora possono essere utilizzati per aromatizzare il tè anche se la più tipica piante del tè (scritto anche the senz'accento) è la Camelia sinensis. La Camelia sasanqua è stata a lungo coltivata anche per la produzione di un olio utilizzato per il trattamento della seta, per la manifattura di saponi e, una volta raffinato, per preparazioni culinarie. La Camelia è una pianta acidofila, quindi ha bisogno di terreni privi di calcare, leggermente umidi ma con un drenaggio perfetto, si può coltivare in vaso con estrema semplicità anche purché riparata da eccessi di sole e di vento. I fiori cominciano a sbocciare in autunno perdurando, a seconda delle varietà, per tutto l’inverno. Profumati, non risentono del gelo invernale, anche forte. Le foglie verdi in infuso danno un thè anche migliore rispetto a quella della Camellia Sinensis (pianta del the).
Bianco candido, in tutte le sfumature, interrotto solo dal verde dei gambi, composto da rose Avalanche, Kalanchoe, Gisofila tutti nella versione white. Il bouquet di nozze per eccellenza, ne evoca l'abito e s'ispira all'unione.
La scelta dell’arredamento, dell’utilizzo degli spazi interni ed esterni è molto importante. Ad esempio se amate un ambiente accogliente unico e personale queste sono le piante che faranno al caso vostro: Oncidium, Beucarnea, Croton, Guzmania, Zamia, Aglaomena, Muscari, Gardenia, Ficus, Cambria, Curcuma, Giacinto, Kentia e Schefflera. Tutte queste piante vivono bene in ufficio, in casa, in un ambiente moderno e lineare la loro cura non è particolarmente difficile, basta annafiarle con regolarità una volta alla settimana. Si adattano molto bene a tutte le condizioni di illuminazione, non presentando particolari problemi preferendo terra molto soffice e ben drenata.
Ho scattato delle foto molto suggestive dopo una mattinata di pioggi intensa, prendeno alcune foglie cadute per terra per esaminarle: si presentano rotonde e molto belle, macchiate di un leggero arancione. Prendendo le foglie cadute per terra in autunno, possiamo pacciamare, non si tratta solo di diminuire ed aumentare l'evaporazione dell'acqua del terreno sottostante migliorandone la struttura del suolo, ma aiuta anche a proteggere le radici dalle temperature invernali del suolo.
In appartamento le zampe dell’elefante crescono con molta costanza e lentezza. Negli anni la Nolina è diventata sempre più comune ed apprezzata grazie alla sua esclusività e particolarità. La pianta ha molti soprannomi a causa della sua forma un po’ buffa: così è chiamata ‘la palma della coda del pony’, anche se la pianta non è della famiglia delle palme ma bensì fa parte delle Lilaceae, oppure la ‘pianta bottiglia ‘per la forma della base simile ad un grande bulbo da cui parte uno stelo sottile.
La Beucarmea ama posizioni in cui vi è molta luce, può anche essere messa in pieno sole. All’interno può stare ovunque, l’importante è che le sia garantito un buon ricambio d’aria.
Le zampe dell’elefante della nostra Nolina preferiscono stare in un terreno piuttosto asciutto, l’importante è non farle mai seccare il bulbo alla base della pianta, è infatti lì che ritiene l’acqua necessaria alla sua sopravvivenza. Bagnatela una o due volte a settimana.
Sono fiorite le Nerine in questo fine settimana nella mia serra, ho pensato perchè non condividerle con voi con una fotografia. Questo anno, la qualità della fioritura è stata incredibile, quasi il 100% dei bulbi è andato a fiore mostrando steli doppi.
Dopo aver fotografato ogni varietà, mi sono divertita ad aggiustare un po il colore. Solo allora mi resa conto di quanto sia impegnativo fotografare le Nerine, dal momento che i colori sono complessi e la sfaccettatura all'interno della struttura cellulare nei petali gioca a volte trucchi con le lenti.
Trendwatcher è la nuovissima rubrica dedicata appunto ai trend floreali in cui cercherò di illustrarvi meglio le tendenze nel campo della decorazione floreale, vi invito dunque a seguirmi e a scoprire insieme qualche trucco ed idea da cui prendere spunto. La stagione più lunga dell'anno è alle porte presenta poche attrattive per chi è poco osservatore, ma il fascino discreto che si rileva attraverso atmosfere suggestive e luci soffuse a cui si contrappongono attimi di grande intensità con corteccie, bacche e fogliami d'improviso illuminati dal sole o con la seduzione di un profumo inaspettato nelle giornate limpide e senza vento. Se a prima vista l'inverno può sembrare una stagione piatta e monotona, nella decorazione d'interni riserva innumerevoli risorse e possibilità, i tronchi e le ramificazioni spoglie delle specie caduche si rilevano nelle loro essenzialità e contribuiscono a creare nuove trame e colorazioni marroni e ramate che arricchiscono la coreografia stagionale. La tendenza per l'autunno inverno 2010, parla di paesaggi invernali, antiche atmosfere retro, eleganti scenografie, la magia dell'oriente sulle quali sviluppare i trend. L'inverno con i suoi paesaggi i suoi silenzi e i suoi colori domina sulla maggior parte di queste nuove tendenze. Il tema principale predilige un tocco di calore e di femminilità interpretato attraverso una gamma di colori caldi e naturali. Piccole aggiunte d'argento, oro e velluto richiamano le feste del Natale, senza eccessi ma con quella sobrietà e umiltà che solo la Natura riesce a dare.
I fiori sono raccolti in lunghi racemi di 10 o più infiorescenze. La fioritura del Cymbidium da vaso fiorito dura dalle 6 alle 8 settimane e dà fiori disponibili in ogni colore e variazione ad eccezione del blu e del nero. Quanto più vecchia è la pianta, tanti più fusti fioriferi sarà in grado di produrre. Così da una giovane piantina spunterà un solo fusto fiorifero, mentre una pianta più anziana e pesante darà origine a un numero maggiori di fusti. Il Cymbidium da vaso fiorito è un'orchidea terrestre. Ciò significa che tale pianta cresce nel terreno ed è provvista unicamente di radici acquatiche, e dunque priva di radici aeree, come molte altre orchidee. Queste piante sono originarie delle zone tropicali e subtropicali dell'Asia meridionale. Quando tale genere di orchidea fiorisce allo stato selvatico, è possibile che i suoi fiori vengano impollinati da una farfalla o da un altro insetto. Da tale impollinazione ha origine un baccello contenente i semi che daranno vita a Cymbidium da vaso fiorito dei più svariati colori. Seminando questi semi, nel giro di qualche anno, è possibile ottenere delle pianticelle. Sebbene ciò possa apparire semplice, in realtà non lo è… Dalla semina del baccello al raggiungimento dell’età adulta della pianta trascorre un periodo di cinque anni circa. Con le cure adatte, potrete godere della vostra stupenda orchidea Cymbidium per anni e, grazie alle indicazioni riportate qui sotto, riuscirete a farla rifiorire ogni anno. L’orchidea Cymbidium deve avere luce sufficiente, ma non va esposta alla piena luce solare perché ciò potrebbe causare bruciature alle foglie. La temperatura ideale durante il giorno è di 15 – 20 gradi Celsius, quella notturna si aggira attorno ai 10 – 13 gradi Celsius. Un’escursione termica tra notte e giorno è molto utile per la crescita e la fioritura della pianta. Il terriccio non deve mai essere asciutto! In pratica ciò significa che bisogna innaffiare la pianta circa 1 volta la settimana. Prima d’innaffiare nuovamente verificare che il vaso sia effettivamente più leggero. Una volta al mese immergere la pianta in acqua. Si tratta di una procedura semplice: togliere l’orchidea con il vaso ed immergetela in una bacinella con acqua a temperatura ambiente. Lasciare quindi la pianta immersa nell’acqua per 5-10 minuti, poi fatela sgocciolare bene e rimettetela nel vaso ornamentale. Attenzione: se si dà troppa acqua alla pianta questa può marcire. Se invece annaffiate troppo poco, i bulbi avvizziranno. E' Preferibilmente innaffiare con acqua piovana o acqua povera di calcare, concimare una volta al mese o aggiungere all’acqua un po’ di nutrimento per orchidee. La Cymbidium fiorisce 1 volta l’anno. Dopo la fioritura recidete alla base lo stelo sfiorito ma questo ve lo spiegherò più avanti. Durante i mesi estivi l’orchidea Cymbidium può stare in giardino o sul terrazzo, preferibilmente in penombra od in ombra leggera. Quando diventa più freddo e più umido, in ogni caso prima della prima gelata, la pianta va portata dentro e sistemata in un posto luminoso, fresco (circa 10 - 15 gradi). Attenzione però: d’inverno date alla pianta meno acqua! Lo scopo di questi consigli è far rifiorire la vostra orchidea e farvi godere per molti anni della vostra pianta. Un breve riassunto dopo la fioritura:
Dopo la fioritura vi consiglio di recidere completamente il fusto. Il germoglio da cui è spuntato il fusto non rifiorirà. La pianta formerà così nuovi getti da cui, l’anno prossimo, rispunteranno uno o più fusti fioriferi. A maggio la pianta potrà essere posta in giardino in un luogo luminoso e riparato (evitare la luce diretta!). La temperatura notturna non dovrà essere inferiore ai 6ºC. A inizio settembre, la pianta dovrà essere posta in casa in un luogo fresco. Per favorire la formazione di gemme, durante le ultime settimane di luglio, vi consiglio di sospendere l’annaffiatura e la concimazione. Per reazione ciò indurrà la pianta a gemmare.